Il tempo passa, i diversi compiti passano da una generazione all’altra, l’esperienza ha bisogno di innovazione e la tradizione richiede tutela e coraggio. Un’esposizione natzionale?

 

Svizra27 lo considera un progetto intergenerazionale. L’esposizione nazionale è un evento unico su questo pianeta. Svizzero. Perché la Svizzera ha bisogno di questa esposizione nazionale? Perché vogliamo concedercela.

 

Le esposizioni nazionali sono lo specchio nel quale la Svizzera può riflettersi e valutarsi. La retrospettiva non fornisce solo un’immagine dello spirito del tempo dominante, ma anche un’istantanea attuale delle generazioni che lo hanno plasmato. Quali valori hanno determinato? Quali obiettivi hanno perseguito? Che immagine avevano di sé? E come venivano visti dall’esterno?

Svizra27

L’attimo, il passato e il futuro

Nell’accelerazione di oggi sembra che le generazioni si succedano più rapidamente. Questo ci spinge a far sì che un evento come Svizra27 non coinvolga solo la generazione di coloro che stanno vivendo la fase centrale della propria vita, ma si impegni a mostrare tutta una serie di mentalità che si susseguono nel flusso della storia del tempo.

 

Svizra27 non si limita a rivolgere lo sguardo al passato, dando voce alle fasce della popolazione di età più avanzata, ma guarda anche al futuro: alle realtà lavorative, ai desideri e alle visioni delle generazioni di domani, di quella parte di popolazione che si appresta a entrare nella vita attiva e nel mondo del lavoro. Perché è a loro che appartiene il futuro. E chi vuole dare uno sguardo alla Svizzera di domani, deve aprire la mente alle loro prospettive.

 

Vale però anche il contrario: chi vuole comprendere il presente deve conoscere il passato. E qui entrano quindi in gioco le generazioni precedenti. Chi vuole sapere come la Svizzera è diventata quella che oggi conosciamo deve conoscere la sua visione del mondo.

 

(Fonte: alcuni passaggi di questo capitolo sono tratti dal sito del Dipartimento federale degli affari esteri DFAE)

Esposizioni nazionali sei volte uniche al mondo

La sesta esposizione nazionale si è tenuta nel 2002, nella Svizzera occidentale. Expo.02 è stata allestita su quattro diverse piattaforme galleggianti, le cosiddette «arteplages», costruite sui laghi a Bienne, Neuchâtel, Yverdon-les-Bains e Morat, e ha posto l’accento su una Svizzera aperta e attenta alla salvaguardia dell’ambiente. Ha inoltre trattato i temi delle risorse idriche e dell’impegno della Svizzera all’estero per il mantenimento della pace.

L’esposizione nazionale di Losanna, nel 1964, ha disegnato un’immagine futuristica della Svizzera con il «Progetto Gulliver». C’era un computer che forniva dati sempre aggiornati su un sondaggio, condotto tra i visitatori, sui principali temi di attualità. Nel periodo della Guerra fredda, l’expo di Losanna sottolineava però anche i valori della Svizzera: ad esempio, l’esercito aveva un padiglione a forma di riccio.

Le tre esposizioni successive (quella di Ginevra nel 1896, di Berna nel 1914 e di Zurigo nel 1939) sono state imperniate sull’esercito e sul desiderio di sottolineare l’indipendenza del Paese.

 

L’esposizione del 1939 a Zurigo (Landi), in particolare, ha posto l’accento sul concetto di Difesa spirituale. Le tre esposizioni hanno inoltre messo in risalto la vita rurale svizzera, armoniosa e serena, in contrapposizione alla vita frenetica delle città industriali. Questo messaggio è stato espresso, ad esempio, con il «villaggio svizzero», costruito a grandezza naturale sulla riva del lago di Zurigo e noto come villaggio («Dörfli») della Landi.

La prima esposizione nazionale, incentrata sull’importanza della scuola e dell’istruzione come fattori di crescita dell’economia, si è tenuta nel 1883 a Zurigo.

La sesta esposizione nazionale si è tenuta nel 2002, nella Svizzera occidentale. Expo.02 è stata allestita su quattro diverse piattaforme galleggianti, le cosiddette «arteplages», costruite sui laghi a Bienne, Neuchâtel, Yverdon-les-Bains e Morat, e ha posto l’accento su una Svizzera aperta e attenta alla salvaguardia dell’ambiente. Ha inoltre trattato i temi delle risorse idriche e dell’impegno della Svizzera all’estero per il mantenimento della pace.

Le tre esposizioni successive (quella di Ginevra nel 1896, di Berna nel 1914 e di Zurigo nel 1939) sono state imperniate sull’esercito e sul desiderio di sottolineare l’indipendenza del Paese.

 

L’esposizione del 1939 a Zurigo (Landi), in particolare, ha posto l’accento sul concetto di Difesa spirituale. Le tre esposizioni hanno inoltre messo in risalto la vita rurale svizzera, armoniosa e serena, in contrapposizione alla vita frenetica delle città industriali. Questo messaggio è stato espresso, ad esempio, con il «villaggio svizzero», costruito a grandezza naturale sulla riva del lago di Zurigo e noto come villaggio («Dörfli») della Landi.

L’esposizione nazionale di Losanna, nel 1964, ha disegnato un’immagine futuristica della Svizzera con il «Progetto Gulliver». C’era un computer che forniva dati sempre aggiornati su un sondaggio, condotto tra i visitatori, sui principali temi di attualità. Nel periodo della Guerra fredda, l’expo di Losanna sottolineava però anche i valori della Svizzera: ad esempio, l’esercito aveva un padiglione a forma di riccio.

La prima esposizione nazionale, incentrata sull’importanza della scuola e dell’istruzione come fattori di crescita dell’economia, si è tenuta nel 1883 a Zurigo.